Diamante, viaggio al centro dell’anima

Di Monica Cribari

“Quando si varca l’arco d’ingresso al tempio dei sogni, lì, proprio lì, c’è il mare”. Così scriveva il grande Luis Sepùlveda a proposito del mare. Diamante per me è il paradiso terrestre segreto e svelato, è da sempre, da un tempo immemore, lontanissimo, il mio sogno azzurro, un suono ipnotico e celeste che richiama l’anima al respiro limpido dell’orizzonte, all’eterno movimento delle sue onde. Il mare di Diamante si tinge di cielo, di sole, di cristallo, di stupore. È un mare che cura e guarisce, che placa e lenisce ogni ferita. La danza delle onde che s’infrangono sulla spiaggia disegna merletti di spuma, spirituali geometrie celesti. Lontana dal mare di Diamante, è solo naufragio, smarrimento. Nei giorni incantati dell’estate, pieni di sole, di luminoso splendore, la sabbia è una carezza sulle mani, sulla pelle. Al tramonto, quando il giorno dorato si va ad inabissare, il mormorìo del mare mi viene a cercare. In piedi, davanti a tanta immensità, meravigliata della sua meraviglia, lo sguardo percorre la linea dell’orizzonte e osservo in silenzio. Nessuna emozione è più grande di quella del mare. Forse solo la musica può sovrastare la melodia dell’immensa distesa blu. Il cielo si ferma e tutto l’universo contempla con stupore la sconfinata vastità del mare. Echi di libertà, sogni lontani… Il mare di Diamante è l’unica immensità dove non sento solitudine, inquietudine. È un canto d’amore che dalla riva dilaga nel cuore. Quando in acqua si scioglie l’ormeggio dal mondo, inizia il viaggio azzurro verso l’orizzonte. E quando torno a riva, so di lasciarmi dietro qualcosa di sublime, di ineffabile, di indescrivibile. Quando, dopo tanti giorni, torno a Diamante, un urlo di gioia deflagra nell’anima. E mi arrendo alla sua delirante, devastante bellezza. Tutto si ferma, vita sospesa: si ferma il respiro, il battito del cuore, il mormorio dell’anima, il suo fragore. Anche di notte, quando i pensieri svaniscono e si fanno evanescenti, mi perdo nel respiro profondo della vasta, turchese immensità e la ascolto come una conchiglia, in estasi.

L’incommensurabile, irrinunciabile rumore della felicità è il mare.

È Diamante.

La foto in evidenza è del Murale di Giusy Guerriero per OSA17

Fonte: Ufficio stampa OSA

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